«JVLIJ CÆSARIS VACHERIJ
PERDITISSIMI HOMINIS
INFAMIS MEMORIA
QVI CVM REPVBLICAM CONSPIRASSET
OBTRVNCATO CAPITE, PVBLICATIS BONIS
EXPVLSIS FILIIS, DIRVTAQUE DOMO
DEBITAS PŒNAS LVIT
A. S. MDCXXVIII»
«A memoria dell’infame Giulio Cesare Vachero uomo scelleratissimo che, poiché cospirò contro la Repubblica, [avendo] tagliata la testa, [avendo] prelevati i beni, [avendo] esiliati i figli e [avendo] distrutta la casa, pagò le pene dovute. Anno del Signore 1628»
Nel cuore del XVI secolo, a Genova, nasce G.C. Vachero, figlio di Bartolomeo, proveniente da Sospello, e di Bianca, di Raffaele da Novi. La sua storia inizia a intrecciarsi con il destino della Repubblica genovese e si sviluppa in un intricato percorso di vagabondaggi, crimini e tradimenti.
Dopo aver girato diverse città italiane e aver trascorso del tempo dietro le sbarre in varie carceri, Vachero fa ritorno a Genova, la sua città natale, intorno al 1627. È in questo periodo che offre protezione e ospitalità a G.A. Ansaldi, dichiarato nemico giurato della Repubblica genovese. Questo gesto segna l'inizio di un capitolo oscuro nella vita di Vachero.
L'ultimo crimine di Vachero diventa uno dei più gravi episodi di tradimento dell'antico regime genovese. Coinvolto in una congiura contro la Repubblica di Genova, Vachero si schiera a favore dei Savoia, desiderosi di conquistare il territorio ligure. Questo atto di tradimento fa emergere un lato oscuro dell'avventuriero genovese, mettendo in discussione la sua lealtà verso la sua città natale.
La storia di G.C. Vachero si intreccia con i segreti e le intricanti dinamiche politiche del periodo. Il suo percorso, fatto di vagabondaggi e tradimenti, rappresenta una pagina misteriosa nella cronaca di Genova, una città ricca di storie intriganti e personaggi enigmatici. La figura di Vachero si staglia come un'ombra nel panorama storico genovese, lasciando dietro di sé un'eredità controversa e affascinante.