top of page

Il Vacchero e la colonna infame

Aggiornamento: 21 ott 2022

«JVLIJ CÆSARIS VACHERIJ PERDITISSIMI HOMINIS INFAMIS MEMORIA QVI CVM REPVBLICAM CONSPIRASSET OBTRVNCATO CAPITE, PVBLICATIS BONIS EXPVLSIS FILIIS, DIRVTAQUE DOMO DEBITAS PŒNAS LVIT A. S. MDCXXVIII» «A memoria dell’infame Giulio Cesare Vachero uomo scelleratissimo che, poiché cospirò contro la Repubblica, [avendo] tagliata la testa, [avendo] prelevati i beni, [avendo] esiliati i figli e [avendo] distrutta la casa, pagò le pene dovute. Anno del Signore 1628»

G.C Vachero nasce a Genova nell’ultimo decennio del XVI secolo, da Bartolomeo, originario di Sospello e da Bianca di Raffaele da Novi. Sposa Ippolita Rela, figlia di un lungotenente della squadra di Carlo Doria, che lo aiuta a ritornare in patria quando si caccia nei guai. Fu dichiarato anche bandito capitale per i delitti commessi nelle strade intorno al 1846.

Dopo aver girato diverse città italiane e diverse carceri, torna a Genova e, intorno al 1627 fornisce protezione e ospitalità a G.A. Ansaldi, il nemico giurato della Repubblica. Ecco che così nasce l’ultimo crimine di Vachero, diventato uno dei più gravi episodi di tradimento dell’antico regime genovese. L’avventuriero genovese partecipò a una congiura contro la Repubblica di Genova a favore dei Savoia che volevano conquistare il territorio ligure.

Il 31 Maggio 1628 venne trucidato in carcere e le autorità genovesi distrussero la sua casa. Al posto della casa fecero costruire la Colonna Infame tutt’ora esistente. I discendenti di Vachero nel 1644 coprirono la colonna con una grande fontana all’ingresso della Piazza.

#comunedigenova #caruggi #lamialiguria #piazzavacchero #lamiagenova #lacolonnainfame #genova #storiadiGenova

2 visualizzazioni0 commenti
bottom of page