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Immagine del redattoreMalva Moncalvo

Conosci la storia dei fiori bianchi?

Capo Santa Chiara è davvero uno dei miei posti del cuore: una collina, che racchiude secoli di storia, compresa tra due baie: di Boccadasse a ponente e di Vernazzola a levante. Se si arriva in auto, confesso mio mezzo di trasporto preferito, consiglio di imboccare via al Capo di santa Chiara scendendo da via Caprera in direzione piazza Sturla. Non appena la stradina si allarga, se siete fortunati, potete posteggiare nel piccolo spiazzo antistante il convento delle suore di Clausura di santa Chiara, foste proprio fortunati e la chiesa fosse aperta, merita una visita. Una volta entrati nella piccola chiesetta, alzando la testa, a volte scorgete lo sguardo di qualche monaca.






Se invece volete lasciare un’offerta, suonando al portone di fianco l’ingresso della chiesa sarete accolti in una stanza dove c’è ancora l’antica ruota in cui venivano messi i bambini che si affidavano al convento. Per le future spose che vogliono garantirsi bel tempo il giorno del matrimonio consiglio di portare un cesto pieno di uova fresche nel numero corrispondente la data del giorno del lieto evento (ad esempio ventritrè uova per il giorno 23!), le suore pregheranno affinché il vostro desiderio venga esaudito; crederci o non crederci è comunque una bella tradizione! Se non trovaste posteggio procedete pure nella strettissima strada e dirigetevi a cercare un posticino in via Orlando, qui sarete accolti dal profumo delle siepi di Rincospermo che costeggiano quasi tutti giardini delle ville e che fioriscono proprio verso fine Aprile.



Suore di Clausura di Santa Chiara
Suore di Clausura di Santa Chiara

Il Rincospermo è una pianta rampicante, ideale per ricoprire i muri, conosciuto anche come “falso Gelsomino” sia per la somiglianza del fiore che per l’intensissimo profumo; molto diversa è invece la foglia che permette di distinguerli facilmente. L’odore di questo piccolo fiorellino bianco è intensissimo, quasi invadente, spesso mi giunge ancor prima che io abbia visto dove si trova la pianta e mi spinge a raccontarvi perché i fiori bianchi siano i più preziosi nell’arte profumiera e perché siano molto più profumati dei fiori colorati.

Si narra infatti che, nella notte dei tempi, un piccolo fiore bianco fosse molto triste perché, domiciliato accanto a un bellissimo fiore colorato di grandi dimensioni, non sapeva quali armi utilizzare per sedurre un insetto impollinatore. Madre natura cercò di tranquillizzarlo e, per sopperire alla mancanza del colore, decise di donargli un odore intenso, estremamente sensuale e attrattivo. Il piccolo fiore, grato di quanto ricevuto, decise di far fruttare al meglio questo talento e, non avendo bisogno della luce a evidenziare la sua peculiarità, iniziò a secernere il suo profumo nelle ore del mattino prima dell’alba in modo da “battere sul tempo” il fiore colorato nella conquista amorosa dell’insetto! Da quel giorno quasi tutti i fiori bianchi ebbero un profumo molto più intenso della maggior parte dei fiori colorati e vennero così chiamati “fiori ricchi” e, sempre dal quel giorno, la raccolta manuale di Gelsomini, Tuberose, Ylang Ylang, Gardenie, Osmanti e dei “fiori ricchi” in generale viene fatta alle prime luci dell’alba.


Se non siete auto-dipendenti come me ma amate passeggiare, potete raggiungere questi luoghi scendendo da corso Italia verso lo splendido borgo di Boccadasse e da qui salendo da un dei due vicoletti verso levante. Arriverete in cima a una salita da cui si gode di un panorama mozzafiato e potrete riposarvi e contemplare la meraviglia seduti su una panchina



L’odore del falso Gelsomino vi raggiungerà comunque anche se probabilmente sovrastato da quello del mare. Se invece, sempre a piedi, salirete a Capo Santa Chiara dalla spiaggia di Vernazzola imboccando via Urania questo profumo vi raggiungerà dall’alto dei muraglioni e vi accompagnerà per tutta la salita fino a quando raggiungerete il punto panoramico e, spero, mi penserete!

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