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Canate di Marsiglia, il borgo abbandonato sulle alture di Genova

Aggiornamento: 21 ott 2022

Premessa

Quando ho deciso di andare a Canate sapevo cosa avrei trovato, me ne avevano parlato molti amici. Tutti me ne parlavano come se non avessero mai visto niente di simile, come se fosse stata la cosa più bella che avessero visto in vita loro. Quando sono andata me ne sono subito innamorata, raccontavo a tutti di quello che avevo visto, e spero che anche loro siano andati e ne siano rimasti entusiasti. Consiglio a chi può di visitarlo, lasciando tutto come trova, in modo da permettere ad altri di vederlo come l’ho visto io.

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Il borgo di Marsiglia visto dalla strada per Canate

Si parte dalla piazza di Marsiglia, e si prosegue per una mulattiera per circa due ore. La strada sterrata è in salita, tranne alcuni tratti, ed è presente anche un bellissimo ponte in legno. Il borgo è di origine medioevale e risale al XII secolo, con un altitudine di 595 m.s.l. Al ritorno è stata presa un’altra strada per scendere al paese, che si chiama 1000 scalini. Non ve la consiglio se non siete molto pratici o se avete lasciato la macchina nel paese di Marsiglia, perchè questi gradini vi portano all’inizio del ponte di Cavassolo.

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Uno scorcio di strada per arrivare a Canate

Sono presenti circa cinquanta case, con piccoli terrazzini e ringhiere in ferro lavorato, scale esterne in ardesia, fasce marcapiano e cantonali. Le stradine per arrivare sono tutte curate, con pubblica illuminazione (ormai in disuso). La luce venne portata negli anni trenta, e quasi tutte le case hanno la luce. L’acqua, invece, si poteva da un trogolo ben conservato. Al piano terra delle case che veniva usato come stalla o cantina, al primo piano c’era la cucina con lavandino in marmo alla genovese e sopra le camere. Gli abitanti erano circa 150, pastori e allevatori. Si produceva principalmente latte. Le case oggi sono in pessimo stato di conservazione, tranne alcuni edifici che vengono parzialmente utilizzati.

Durante la seconda guerra mondiale i nazifascisti non risparmiarono il paese, che venne bruciato. Una lapide commemorativa di marmo nel paese ricorda l’incendio del borgo. “I partigiani della Brigata Volante Severino, Divisione Garibaldina Cichero, dedicano con animo grato alla generosa partecipazione della gente di Canate che ha sfidato l’arroganza e la violenza nazifascista subendo con coraggio la feroce rappresaglia nemica che ha dato alle fiamme il villaggio. VI zona operativa 1944-1945”.

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