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Hai mai sentito parlare della memoria olfattiva?

Oggi, 21 Marzo, non è solo l’inizio della Primavera ma anche la Giornata del Profumo! Quale occasione migliore per iniziare questo percorso con La Mia Genova dove con cadenza mensile cercherò di guidarti, attraverso l’olfatto, nel mondo delle materie prime e dei profumi caratteristici della nostra città, del nostro entroterra e dei lidi lungo mare.


Naso che sente profumi
D.ssa Malva Moncalvo @emmeperquattro

Inizierei con un breve ripasso sull’olfatto, il più ancestrale dei nostri sensi, quello ormai meno usato. Siamo infatti nella società della vista, dove tutto va veloce, ma l’olfatto non ha perso il suo potere salvifico per il quale Madre Natura pare ce lo abbia donato. Sembra che la perdita dell’abitudine a saper usare l’olfatto abbia contribuito all’acquisizione della posizione eretta nel processo di sviluppo dell’uomo infatti gradualmente abbiamo avuto la necessità di “tirare su la testa” per dare spazio alla vista.


Evoluzione dell'uomo
Evoluzione dell'uomo

Tuttavia l’olfatto rimane importantissimo, basti pensare che quando siamo raffreddati sentiamo meno anche i sapori, o che le bombole del metano, che è inodore, vengono appositamente addizionate con “l’odore del gas” proprio per rendere riconoscibili eventuali perdite che altrimenti sarebbero troppo pericolose.

L’olfatto è, fra i cinque sensi, quello maggiormente legato ai processi di memoria sia conscia (dichiarativa) che inconscia (non dichiarativa), in particolar modo per quanto concerne lo stato emozionale dei ricordi; infatti in alcuni casi, presenta possibilità trasmissiva parzialmente inconscia, in quanto il messaggio passa in maniera indipendente dalla nostra volontà. Questa caratteristica fisiologica fa sì che, percependo un odore, ci possa ritornare alla memoria una determinata persona, situazione, luogo, proprio perché questo senso così speciale è riuscito ad aprire un “cassetto” della nostra memoria che sblocca uno o più ricordi.


Ecco quindi che, passeggiando in corso Italia, all’altezza dell’Associazione Motonautica Ligure, vengo pervasa dal profumo del Pitosforo che mi riporta immediatamente alla mia infanzia quando giocavo nel cortile della Scuola dove troneggiava questo alberello, e mi viene in mente anche il grande poeta Eugenio Montale che, in “Vecchi versi” nomina una siepe “cimata di pitosforo” tipica della nostra regione.


Il Pitosforo di Corso Italia, Genova
Il Pitosforo di Corso Italia, Genova

Nel corso della storia, l’olfatto non è mai stato considerato un senso nobile, quali sono la vista e l’udito, proprio perché caratterizzato da una componente inconscia che lo rende più istintivo, in un certo qual modo “con istinto animale”. Basti pensare che tutto il mondo dei Diritti di Autore tutela opere che interessano la vista o l’udito (vedi il mondo SIAE), ma non esiste nulla a tutela del dei profumi.

I legami olfatto-memoria olfattiva, si possono creare in diversi modi: per ripetizione o per fatto mancante. Uno degli esempi più teneri della memorizzazione per ripetizione, consiste nel prendere in esame il bebè che piange perché ha fame, ha il pancino che gorgoglia, quindi sta vivendo una sensazione di disagio; la mamma lo attacca al seno, il bebè è appagato, si nutre del latte materno (che contiene vanillina): la maggior parte delle persone che sono state allattate al seno ama i profumi a base vaniglia, condizione che invece non si riscontra in chi è stato allattato artificialmente. Questo gesto assolutamente inconsapevole, ripetuto nel tempo, crea una memoria olfattiva legata all’odore-profumo che per tutta la vita conduce in una “zona di comfort psicologico sensoriale” che farà percepire la fragranza come gradevole.


Con questi primi esempi spero di averti dato un assaggio di ciò che può fare questo senso misterioso, di dove ci può portare e ti proporrò, nei prossimi mesi, itinerari stagionali guidati dalla fioritura delle piante tipiche della nostra regione, dalla brezza del mare e dall’odore dei luoghi più caratteristici della “mia Genova”.

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