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Villa Durazzo Pallavicini e il suo percorso scenografico

Aggiornamento: 21 ott 2022

Eletto Parco più bello d’Italia nel 2017, Villa Durazzo Pallavicini è stata realizzata a metà del 1800, grazie al marchese Ignazio Alessandro Pallavicini

La villa Durazzo Pallavicini si trova a Pegli, quartiere del ponente genovese, ha una superficie di circa 9 ettari e un dislivello che varia da pochi metri a 13 metri sopra il livello del mare.

il lago grande visto dall’alto

L’Orto botanico “Clelia Durazzo”, che fa parte del giardino, al momento non è visitabile, ma negli anni è stato meta di visite da parte del pubblico e della comunità scientifica. Prima della sua morte, avvenuta nel 1830, Clelia donò alla Biblioteca civica Berio una collezione di opere botaniche ed un erbario ricco di oltre cinquemila varietà di piante. L’erbario di Clelia Durazzo è oggi conservato al Civico Museo Doria di Storia Naturale di Genova.

l’orto botanico visto dall’alto

L’architetto Michele Canzio fu a capo dei lavori, creando un giardino romantico. Il parco venne subito aperto al pubblico, che richiamò migliaia di visitatori da tutto il mondo. La villa, che sorge sulla collina di San Martino, fu concepita come una vera e propria rappresentazione teatrale, che disegna il percorso in tre atti con significati simbolici e allegorici.

Il marchese oltre a impegnare tutto il suo potere per far costruire la stazione ferroviaria proprio all’accesso della villa, fece costruire l’Hotel Michel di fronte alla villa per ospitare numerosi visitatori.

Le specie arboree

Attorno al palazzo possiamo vedere i Giardini di Ponente e di Levante. Nel giardino di ponente è presente una collezione di palme, realizzata di recente e di notevole valore. Nel giardino di levante si può ammirare un esemplare di Jubea chilensis, di Erythea armata, di Cinnamomum glandulifera e una Magnolia grandiflora.

3° ATTO – 1 scena LE GROTTE

Le grotte sono molto famose per essere state costruite con stalattiti e stalagmiti, due materiali naturali, provenienti da altre grotte calcaree. Camminando sulla parte del parco sopra le grotte, si possono notare dei buchi nel terreno, che sono poi le luci delle grotte realizzate in modo da far entrare nella grotta i raggi del sole e che colpendo le acque del lago formino affascinanti riflessi.

3° ATTO – II scena IL LAGO GRANDE

Usciti dalle grotte si rimaneva abbagliati dalla luce accecante del lago. Questa scenografia rappresenta il Paradiso Empireo dove sono arrivate le anime dopo gli inferi. Al centro del lago troneggia il tempio di Diana, che rappresenta la divinità, e sulle rive vengono rappresentate le varie etnie della terra tutte riunite in cielo attorno alla luce divina. Se arrivate fino in fondo al ponte cinese vi troverete di fronte all’obelisco e allora capirete quale emozione procurasse arrivare fino a questi giardini.

3° ATTO – III scena I GIARDINI DI FLORA

La scenografia di questo giardino rappresenta il paradiso terrestre ed è composta dal tempio di Flora, il giardino dell’approdo e il Viridario. Canzio aveva previsto di arrivare al molo accolti da due giardiniere, che rappresentano l’estate e la primavera, per godere della natura. Il Viridario non è altro che il giardino della dea, dove viene coltivata la flora nel periodo invernale per assicurare la vita sulla terra. La statua qui presente è la Silfide Alata, l’incarnazione della flora. Il tempio ottagonale, di architettura neoclassica, è adornato da stucchi progettati da Canzio, mentre le statue sono di Cevasco. All’interno, nella cupola è presente un dipinto che raffigura l’amore tra flora e Zeffiro dipinto da Danielli.

Da sabato 26 febbraio, il Parco ha aperto i suoi cancelli al pubblico tutti i giorni (escluso il lunedì) inaugurando ufficialmente la stagione 2022. Si può accedere al Parco di Villa Pallavicini sia con un ingresso individuale, sia prenotando la visita guidate al Camelieto storico che si terrà tutti i sabati e le domeniche alle 14:30.


Ticket

Via Ignazio Pallavicini, 13 16155 Genova Tel +39 010 8531544 Cell: +39 3938830842


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